“Parlami, contami de quesoscas, grand paire,
contami, parlami de ton país.”
e lo grand paire canturleja son cònte,
l’enfant dins sos braces s’es tot acoconit.
“Per trobar mon país cerca pas dins la carta,
lo camin per i anar es pas marcat,
e per frontiera i a pas que la musico
d’una lenga vielha que se vòl pas calar.
Mon vilage es aquí a la cima del causse,
lo solelh de julhet caufa l’adrech.
Dins la devesa i a lo tropel que paissa,
a l’ombra del fraisse lo pastre es assetat.
Mon ostal es aquí bastit de gròssas peiras,
un clapas que ten caud val mai qu’un nid.”
Lo fuòc de lenha dins lo canton esclaira
enfant e grand paire que se son endormits.
(in questa versione manca la 3a strofa)
traduzione:
Bambino e nonno (Parlami)
“Parlami, raccontami di qualcosa, nonno,
raccontami, parlami del tuo paese”.
e il nonno cantilena il suo racconto,
il bambino nelle sue braccia si è accoccolato.
“Per trovare il mio paese non cercare sulla cartina,
il cammino per andare non è mica segnato,
e per frontiera non c’è che la musicalità
di una lingua antica che non vuole tramontare.
Il mio villaggio è qui sulla cima dell’altopiano [causse],
[tra] il calore del sole [solelh] di luglio che fa il versante sud [adrech].
Nella terreno [devesa] c’è il gregge [tropel] che passa,
all’ombra del frassino il pastore è seduto.
La mia casa è quell’edificio di grosse pietre,
[tuttavia] un pietraia [clapas] che tiene caldo non varrà mai quanto un nido.”
Il fuoco di legna in un angolo rischiara
bambino e nonno che si sono addormentati.